Napoli, breve storia
La storia ufficiale ed il mito si fondono nella ricostruzione delle origini di Napoli.
La sirena Partenope
Fra l'isolotto di Megaride e l'altura di Pizzofalcone era sepolta, secondo la leggenda, la sirena Partenope ed in quei luoghi alcuni coloni greci fondarono il proprio insediamento. Questo nucleo originario fu in seguito chiamato Palepolis (la città vecchia) dai Cumani, i quali diedero vita a Neapolis (la città nuova), un nuovo ed importantissimo centro commerciale, che conservò lingua ed usanze greche anche quando divenne ritrovo elitario dell'aristocrazia di Roma.
Napoli Greco-romana
La Napoli greco-romana è il cuore pulsante e vitale della città, che si è sviluppata conservando intatto nei secoli il suo antico tessuto urbano: i tre decumani, superiore (l'Anticaglia), medio (via Tribunali) ed inferiore (Spaccanapoli), arterie principali e segno caratterizzante dell'urbanistica greco-romana, ancora oggi corrono paralleli, tagliati ortogonalmente dagli antichi cardines.Dopo la caduta dell'impero romano e le incursioni barbare, la città visse un periodo di grande rinascita civile sotto l'egemonia di Bisanzio.
Napoli capitale
Ma lo splendore degno di una "capitale gentile" , animata da artisti e mecenati, arrivò a Napoli con la dominazione angioina ed aragonese, e ritrovò rinnovata vitalità dal 1734 con l'inizio del regno borbonico. Napoli aveva il portamento e l'aspetto di una grande capitale. Per felice concorso di bellezze naturali, per ricchezza di tradizioni storiche ed artistiche, per l'intensità della sua vita era una delle città più interessanti d'Italia e del mondo.
Le bellezze di Napoli
La bellezza del golfo, la storia e la cultura napoletane rendevano Napoli una tappa obbligata e fondamentale di quel viaggio dello spirito, di quell'educazione sentimentale che fu il Grand Tour: "Si dica o racconti o dipinga quel che si vuole, ma qui ogni attesa è superata. Queste rive, golfi, insenature, il Vesuvio, la città con i suoi dintorni, i castelli, le ville ! ... siano perdonati tutti coloro che a Napoli escono fuori di senno".
(J.W.Goethe)
